In questo periodo, rinchiusi in casa, lo sport preferito di molti per ammazzare il tempo è giocare a fare il Primo ministro. Tutti, dall’alto dei propri divani, a giudicare l’operato di Conte. Premesso che non nutro alcuna particolare simpatia per il Presidente del Consiglio come per la nostra classe politica in generale, sento però, in questo momento, il dovere di difenderli. Possiamo affermare con assoluta certezza che, escludendo le due guerre mondiali, ci troviamo nel momento più difficile della storia repubblicana. Forse, per alcuni versi, la circostanza è ancora più complessa, perché questa volta il nemico è invisibile e sconosciuto, mentre il mondo è estremamente più complicato e fragile. Riuscite a rendervi conto di cosa significa far fronte ad una situazione simile? So che è difficile, ma provate soltanto per un attimo a immaginare di ritrovarvi d’improvviso in mezzo ad un inferno del genere e avere la responsabilità di un Paese intero. Coordinare l’azione del Governo con quella delle varie autorità locali, delle rappresentanze sindacali e dei gruppi di pressione. Interfacciarsi con le istituzioni europee, ascoltare la comunità scientifica, le istanze che provengono da più parti, alzarsi da un tavolo per sedersi immediatamente in un altro e prendere decisioni. So che è complicato solo immaginarlo. E’ molto più semplice da casa sposare le più disparate teorie, giudicare e giocare a fornire la ricetta risolutiva. Tanto non costa nulla, ci aiuta a passare il tempo e ci fa sentire anche un po’ più intelligenti. Così come è facile fare i fenomeni quando si sta all’opposizione e non si hanno responsabilità di governo. In questa fase bisognerebbe fare una sola cosa: seguire le indicazioni del Governo e della comunità scientifica, ammainando le bandiere di appartenenza. Bisognerebbe remare tutti nella stessa direzione per cercare di uscire dal guado, e rimandare al futuro le varie supposizioni e critiche. Non ho detto che la comunità scientifica abbia ragione in assoluto, io stesso ho tante perplessità, ma non è certo questo il momento per giudicare e fare prove alternative. D’altronde, anche il Regno Unito e gli Stati Uniti inizialmente hanno provato a minimizzare e quello che sta succedendo è sotto gli occhi di tutti. Quindi, basta giocare a fare gli “statisti” e tutti insieme sosteniamo il Governo e il Presidente del consiglio; poi, quando sarà tutto finito, potremo continuare a confrontarci anche aspramente. Le situazioni vanno affrontate quando è il momento, c’è un tempo per tutto.
La lezione da imparare in questa situazione è proprio quella dell’Unione,della coesione e della cooperazione,cose che con gli insegnamenti di divisione che la società ha impartito soprattutto negli ultimi decenni, ci resta difficile a imparare opponendo resistenze!
E’ proprio così, ma c’è da lavorare tanto!