Siamo direttamente coinvolti in una guerra tra potenze. L’obiettivo ultimo della strategia statunitense è Pechino, ma non potendo attaccarla frontalmente ha necessità di indebolire il suo alleato russo e recidere il forte legame di interdipendenza tra Mosca e Berlino, cioè tra Russia ed Europa. Per fare ciò, è necessario intensificare e prorogare la guerra con le solite giustificazioni umanitarie. I rischi sono tanti: dalla catastrofe economica allo scoppio di una guerra nucleare sul nostro continente. La maggioranza del popolo europeo ha intuito che c’è qualcosa di strano e non vuole l’intensificazione dello scontro, ma i politici, completamente succubi del potere statunitense, invece di spingere sulla diplomazia scelgono le provocazioni e le minacce. Abbiamo due strade davanti a noi: continuare imperterriti sulla strada intrapresa e andare incontro alla catastrofe; oppure costituire una vera Unione Europea, con una propria identità e un proprio esercito, che iniziari a difendere i propri interessi.
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